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Verbale 18 Giugno
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PARROCCHIA SAN GIOVANNI EVANGELISTA - ORATORIO PAVONI
VIA PAVONI 10 – 02 606014 - 20159 MILANO
www.sangiovannievangelista.org -
CF 80157030158 - P IVA 09948510152
c/c nr. 5648 presso Banca Popolare di Milano - Agenzia 31 Via Farini
IBAN IT85F0503401748000000005648
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La Scuola Media Pavoni fa parlare di sé ancora prima di essere costruita, e racconta di un legame tra Scuole Pubbliche del quartiere, territorio e Oratorio Pavoni che è durato fino al giorno d’oggi.
Nel 1957 si scrive nel Bollettino della nuova Parrocchia appena costruita: << È attualmente in corso fra la Ripartizione Educativa Scolastica del Comune e la Direzione dell’Istituto una convenzione che permetterà ai ragazzi delle Medie della nostra zona, di frequentare i corsi a pochi passi da casa, nei locali nuovissimi dell’Istituto Pavoniano Artigianelli. La scuola sarà statale e non privata, e funzionerà come sezione staccata di altra scuola statale, con insegnanti mandati dal provveditorato. >>
E ancora, nel 1958: << Dovete saperlo tutti. Nell’ambito delle opere Pavoniane e della Parrocchia, in Via Benigno Crespi e Via Lodovico Pavoni, gravitano ora ogni giorno circa 1500 ragazzi. Le Scuole di Avviamento Commerciale sono ospitate nei locali dell’Istituto Pavoniano Artigianelli, e quelle elementari nelle nostre nuovissime aule delle Opere Parrocchiali, adiacenti alla chiesa. Sono tutte scuole statali. Per essere vicini al popolo, a quelli che più hanno bisogno di Dio, abbiamo dato la preferenza alle scuole pubbliche anziché a scuole private, forzatamente limitate a famiglie abbienti. >>

1969-70: 3G. Si riconosce sullo sfondo la nuova Scuola che sta sorgendo ma che non è ancora terminata. La Scuola è ospite dei locali dell'Oratorio Pavoni.
Finalmente nel 1970 viene costruita, la Scuola Media Statale, in una superficie di circa 6000 mq, in Via Crespi 40.
Dai racconti di un professore degli anni ’80 si parla di una Scuola bella, prestigiosa, con 11 corsi; gli alunni provengono anche dall’esterno del “bacino di utenza”. Tra i presidi Michele D’Elia, Barbera, Donadei, Lorini, e in particolare Paolo Bernazzoli.
Nella bacheca dell’atrio della scuola c’èra una cornice che ricordava questo dirigente illuminato che seguiva la Scuola come qualcuno che “vuole bene” e ha cura. Alcuni docenti di oggi lo ricordano ancora; con l’aiuto dei docenti fa partire delle attività come i Giochi della Gioventù, la Pallavolo agonistica (fonda una Società sportiva con l’intento che i ragazzi della Scuola giochino per la Scuola, invece di iscriversi a Società esterne); le squadre della Scuola partecipano al Campionato Ufficiale FIPAV. Dopo un corso musicale ospitato a Scuola, viene donato il pianoforte che si trova oggi in Lambruschini, al 2 piano. Sempre in quegli anni il Dirigente Bernazzoli ha cablato personalmente la Scuola e la dota di computer Apple Macintosh. Il preside viene a mancare improvvisamente nel 2005.

1987-88, 1H. Inconfondibile e mai dimenticata la prof.ssa Caniglia, Italiano. Da molti amata, da altri odiata.
Nel 2000 il Dimensionamento regionale, porta all’accorpamento tra le scuole “Zelasco-Marelli”, via Maffucci 60 - Milano e “Lodovico Pavoni”, via Benigno Crespi 40 - Milano.
La Scuola Pavoni perde la Direzione che passa a Via Maffucci. Vengono assegnati degli spazi della Scuola al CTP (Centro Territoriale Permanente) per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri adulti. Rimane forte il legame con il territorio con la collaborazione con diverse realtà, come gli Oratori di Dergano e di Via Pavoni, con le associazioni di quartiere, con Bovisarte.

Il prof. Lorenzo Soler con la squadra di pallavolo. La Scuola aveva attivato una Società Sportiva interna che poteva gareggiare nei tornei ufficiali, grazie al suo impegno e a quello del preside Paolo Bernazzoli.
Parte un nuovo progetto, le Olimpiadi della Danza, che vede la Scuola primeggiare per diversi anni grazie al contributo di un coreografo professionista e la mitiva prof.ssa Vecchione. Nel 2014 un nuovo dimensionamento porta la Scuola a far parte dell’Istituto Comprensivo Confalonieri.
Siamo al 2015: nei sopralluoghi precedenti all’avvio dei lavori di ripristino di alcune aree della Scuola (Maggio 2015), è emersa la presenza di amianto sul soffitto e sulle colonne della Scuola. (risultava bonificata negli anni 90, ndr.) Dopo le opportune analisi e verifiche, alla fine di luglio viene decisa la chiusura per bonifica da parte dell’Assessorato ai Lavori Pubblici. Viene trasferita presso la Scuola Elementare Lambruschini di Via Crespi 1, al 2 piano. Nel 2021 viene abbattuta.

Foto di gruppo professori del 2009: quanti ricordi Quanta generosità e impegno per la crescita dei ragazzi!
Dalla scomparsa di una mamma filippina, impegnata nella scuola nasce la ” Borsa di Studio Vicky”, portata avanti da una apposita Commissione della vicina Parrocchia S. Giovanni Evangelista con l’obiettivo di offrire borse di studio per il proseguimento degli studi dopo le scuole medie a giovani meritevoli appartenenti a famiglie che non dispongano di adeguati mezzi economici.
Siamo al 2025. Della ricostruzione della Scuola, promessa non mantenuta, non si sa nulla.
Scrive un professore di oggi: << RESTARE Da più di dieci anni insegno alla media Pavoni, una scuola caratterizzata da un’utenza multiculturale, una scuola magmatica ed esplosiva. Raccontare la nostra lingua a ragazze e ragazzi che frequentemente a casa parlano l’arabo, il cinese o altro è una sfida entusiasmante. A volte si perde, a volte no. Mai pensato di andarmene. La mia scuola è un po’ quello che sono e in cui credo. Dieci anni fa la vecchia struttura della Pavoni è stata chiusa per la presenza di amianto. Adesso dove c’erano le aule c’è una grande buca che mi fa venire in mente l’avanzata del Nulla ne La storia infinita. Un qualcosa che risucchia verso il fondo. Non si può tacere dopo un decennio di attese. Bisogna chiedere ancora e ancora. Magari urlare. Prima che il Nulla ci prenda tutti. >>
Esiste un gruppo di Ex-Allievi che racconta i ricordi di ciascuno in un gruppo FB. Sono circa 900 persone.
La Parrocchia collabora sempre con la Scuola, con il Doposcuola e la Borsa di Studio Vicky.
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Il progetto della “Cena” pensato per il penultimo Giovedì di Quaresima (Giovedì 21 Marzo 2024) ha voluto ricordare come, oltre alla passione e alla morte di Cristo seguita dalla resurrezione, la liturgia prevede che il Giovedì precedente alla Domenica di Pasqua, si celebri l’Ultima Cena di Gesù, l’istituzione dell’Eucarestia, l’annuncio del tradimento di Giuda.

La nostra ormai consueta rappresentazione pasquale, arrivata alla sesta edizione, nel 2024, non si è dunque svolta il Venerdì della passione, ma il Giovedì della Cena.
Perché quest’anno abbiamo scelto la Cena come nucleo centrale per l’ormai consueta rappresentazione Pasquale della nostra Parrocchia?
Perché l’ultima Cena dei Vangeli si situa proprio nel giorno in cui gli ebrei celebrano, con una cena rituale, “Pesach”, che da inizio alla Pasqua ebraica in memoria dell’uscita degli ebrei dall’Egitto e dalla schiavitù. Si mangia quindi quel che gli ebrei mangiarono quel giorno: erbe amare, pane azzimo, charoset (un dolce di frutta e noci), agnello arrostito, vino.
Nulla più della gioiosa cena che si consuma la prima sera di Pesach può render meglio l’idea di ciò che rappresenta questa festa per gli Ebrei ancora oggi. Se con l’immaginazione potessimo osservare la colorata scena di allegri commensali e delle vivande poste in bella mostra sulla tavola, potremmo scoprire che la sua celebrazione, tra canti tramandati di generazione in generazione e letture del racconto dell’uscita dalla schiavitù d’Egitto, offre una complessa coerenza d’insieme che trova il suo fondamento nella “memoria” che è insegnamento e storia.
Dunque abbiamo pensato di rappresentare la narrazione evangelica come una gioiosa serata di festa tra amici e memoria di quella sera: “fate questo in memoria di me”.
Più tardi sarà il dolore, poi il giudizio e, infine, la morte a prendere il sopravvento, ma non in quella sera, almeno per gran parte di quella sera perché, alla fine, si svelerà il tradimento e l’atmosfera allegra della festa si trasformerà in oscura tragedia.
Ma la nostra, quella a cui abbiamo pensato e abbiamo scelto, doveva essere una cena gioiosa di incontro, relazione e comunione fra tutti.
Questa l’idea originale: Ma come fare?
Occorreva dare al racconto un struttura narrativa, “teatrale” (il racconto evangelico della Cena), accompagnata però da una vera co-partecipazione all’”atto” da parte di tutti i presenti; di un “pubblico” non passivo, ma “testimone” attivo e coinvolto dai fatti e nei fatti.
Una metodologia “partecipativa” in ogni momento della Cena attraverso gli strumenti dell’happening, della provocazione, della sorpresa, della riflessione, della messa in comune di pensieri, esperienze, domande per un confronto sui temi e i misteri di quella antica Cena, ma ancora presente nella memoria, e viva ogni Domenica e in ogni Messa.
Ma questo non era ancora sufficiente, mancava l’incipit, l’inizio, quello dedicato alla gioia, quello della tavola imbandita, del cibo che vivifica, dell’incontro e dello scambio.
A questo punto la struttura c’era, bastava farla funzionare e non era cosa di poco conto.
La serata prevedeva di preparare la chiesa con una grande tavola per far cenare 60 ospiti, predisposta lungo il corridoio centrale dell’unica navata, e una tavola più piccola (il “Cenacolo”) posta sul presbiterio per ospitare 13 persone (Cristo più i 12). Infine predisporre 6 aree di incontro lungo le fiancate dell’edificio per riunire in 6 gruppi di confronto e discussione i 60 ospiti presenti.
























Hanno partecipato:
Ada Lelli
Agnese Baroni
Alessandro Lorenzon
Anna Parrilla
Anna Poletti
Anna Roncalli
Anna Tigani
Antonio Augello
Barbara Mariconti
Carla Barazzetti
Carola Novo
Claudio Saccon
Demetrio Costantino
Don. Hermann
Donatella Murrai
Donatella Novelli
Elena Recchia
Elisabette Melaggini
Eugenia Borgomi
Fam. Albanese (+3)
Fam. Murante (+3)
Felicia Coldello
Fr, Fiorenzo Losa
Fr. Elio Osler
Franca Belletti
Fratel Giorgio Guri
Giulia Perversi
Giuseppe Gaiani
Maddalena Treviri
Marco Baroni
Maria Rosa Panetta
Michela Pizzamiglio
Milvia Marigliano
Nada Antonelli
Padre Giorgio Tarter
Padre Pietro Lombardi
Paola Montemerli
Paolo Perondi
Raffaella Montini
Teresa Stefanel