28/4/2025: Incontro con Superiore Generale
L’incontro con il Superiore Generale, avviene alla presenza di Padre Macdonald, Padre Giorgio e i componenti della Pastorale Giovanile, e viene introdotto da un quadro della nostra realtà.
La nostra Parrocchia e il nostro Oratorio vivono le profonde trasformazioni che tutto il mondo sta vivendo; l’avvento del digitale, in primis. Nel quartiere ci sono state trasformazioni altrettanto importanti, che hanno portato a quella che possiamo definire una crisi dei presidi educativi del territorio: Scuola Pubblica e Oratorio. Dentro questi cambiamenti si inserisce la nostra Parrocchia e il nostro Oratorio: le celebrazioni si svuotano di fedeli, l’oratorio si svuota di ragazzi e perde il suo ruolo di agenzia formativa ed educativa. Preti e laici vivono tutto questo come una sconfitta, una delusione, ma faticano a trovare risposte, che non dipendono principalmente da loro, in quanto Il territorio ha cambiato conformazione con una presenza di persone provenienti da religione musulmana sempre maggiore.
L’Oratorio che ha sempre svolto la funzione di collante della comunità con la presenza delle famiglie e dei ragazzi; ma con il diminuire delle persone adulte di riferimento e con la sempre più elevata complessità delle sfide educative il suo ruolo si concentra ormai principalmente sull’attività estiva.
Nell’incontro con Padre Antonio Frison, responsabile della Pastorale Giovanile Pavoniana, del Gennaio scorso, abbiamo provato ad evidenziare alcune nostre criticità:
– la mancanza di una programmazione condivisa con la Comunità Pavoniana, che tenga conto delle esigenze della Parrocchia; ad esempio la continuità educativa della figura dell’assistente dell’oratorio, un passaggio di consegne anche con i laici, una condivisione delle problematiche e degli obiettivi;
– il non rapporto con la Comunità Pavoniana di Via Crespi. Parrocchia e Comunità che hanno tenuto un dialogo aperto e ricco in particolare nei primi anni dopo la nascita della Parrocchia, grazie a figure illuminate, come padre Alessandro Ferloni, oggi tendono a mal sopportarsi, ma non si frequentano più di tanto. I cambiamenti strutturali degli spazi avvenuti hanno portato ad una certa “antipatia reciproca”.
– come laici, la pluralità delle idee, delle opinioni, e l’incapacità spesso di fare sintesi, e di prendersi delle responsabilità, ci porta alla paralisi, al malcontento, all’incapacità di essere propositivi; questo avviene anche tra gli stessi religiosi; abbiamo la percezione che fatichino a parlarsi o confrontarsi; la difficoltà nel fare sintesi e stabilire le priorità è uno degli aspetti più complicati che viviamo oggi nella nostra comunità;
– il richiamo continuo del nostro Parroco all’importanza dell’essere comunità prima di tutto ecclesiale che si ritrova alla S. Messa, genitori e figli in primis, è fondamentale; ci viene ricordato sempre che l’affannarsi troppo trascurando la fede, la preghiera che danno senso all’essere comunità è una scorciatoia che non porta a nulla.
– siamo entrati in corto circuito nell’uso degli spazi. Spazi spesso vuoti negli ultimi anni, che vengono quindi portati a reddito. Ma spazi che la Comunità richiama come propri, in particolare nel weekend. Il lavoro nel trovare l’equilibrio su questo tema è stato costante ma faticoso, e ha trovato anche momenti di tensione e di incomprensione.
Abbiamo tante perle, tante ricchezze che valorizziamo poco e che dimentichiamo troppo spesso, mettendole sempre in fondo ai nostri pensieri:
– la Borsa di Studio Vicky, il Doposcuola, il lavoro della Caritas, l’ASD Arcobaleno per lo sport, il Coro, il Teatro, la Comunità Filippina. Ognuno di questi aspetti meriterebbe un approfondimento.
La Pastorale Giovanile si impegna per riportare dentro il nostro oratorio Adolescenti e Giovani. Non è per niente facile. Il vuoto di questi ultimi anni richiede uno sforzo comune non indifferente.
Dobbiamo smettere di dividerci, di parlare come solisti, laici e preti che siano. Dobbiamo impegnarci per l’obiettivo che sta a cuore a tutti. Ridare ruolo educativo al nostro amato Oratorio. L’aiuto della Comunità Pavoniana sarebbe importante.
Il Superiore Generale ci ha incoraggiato a proseguire; ci ha detto che la Parrocchia è CENTRALE per la Comunità; è la Comunità che deve far parte della Parrocchia, non la Parrocchia che deve far parte della Comunità.
Sempre rispetto al rapporto Parrocchia-Comunità ci ha detto che avrebbe fatto il possibile per cercare di appianare queste difficoltà. Da parte nostra dobbiamo cercare di fare il possibile per fare il nostro lavoro con spirito di servizio
