Verbale 3 incontro 5/5/25

Sintesi dell’incontro del CPP di lunedì 5 maggio 2025

Lunedì 5 maggio si è riunito il Consiglio Pastorale, un incontro diverso dal solito non caratterizzato da dibattiti e decisioni su argomenti pratici della vita della parrocchia, ma un momento di riflessione spirituale sull’essenza del Consiglio Pastorale nella comunità cristiana. Ci ha aiutato in questo percorso Monsignore Ennio Apeciti.

Il fondamento a cui ogni cristiano deve ispirarsi è quello descritto nei primi capitoli degli Atti degli Apostoli: perseveranza nella comunione con i fratelli e nella preghiera, con uno stile di vita quotidiano semplice e vissuto con letizia.

Il Consiglio Pastorale è espressione particolare di questo modo di essere Chiesa: non è un piccolo parlamento, ma è una comunità. Comunità che, come quella più ampia della Parrocchia, si richiama alla figura di Gesù, Lumen Gentium, luce delle genti, luce che illumina tutti gli uomini.

L’insieme di tutti gli uomini significa essere popolo di Dio e popolo vuol dire comunità, vuol dire condivisione, partecipazione, comunicazione.

Riprendendo espressioni riportate dal Cardinale Martini nella presentazione del 47° Sinodo Ambrosiano, si può ribadire che “essere discepolo di Cristo è la scelta fondamentale di ogni vero credente, che si impegna a trasformare progressivamente la propria vita a imitazione sempre più fedele di Gesù. Lo sguardo quindi costantemente puntato sul volto di Gesù, con un sentimento di ammirazione e di amicizia. Conseguentemente l’amicizia autentica conduce a desiderare quello che l’amico desidera. Il vero discepolo di Gesù pertanto deve diffondere, con il proprio modo sereno e convinto di fare le cose, la convinzione che la vita ha un senso, che vivere non è un’avventura assurda e cieca, che esistono valori per cui vivere, che vale la pena essere onesti, giusti, sinceri.  Di tutto questo la gente ha un bisogno enorme e noi da autentici cristiani dobbiamo essere in grado di trasmetterlo”.

Parole del Cardinale Martini sempre attuali anche quando afferma che “oggi è molto diffuso il dubbio se valga la pena vivere con un certo ordine o al contrario lasciarsi vivere alla rinfusa, secondo le attrazioni del momento. Questa incertezza esistenziale, questo pessimismo sulla vita è causa di disimpegno, frustrazione, noia, ricerca continua di evasioni o eccitazioni, al limite anche disperazione. Quanto bene può fare oggi un cristiano laico col suo solo credere a ciò che fa, nel campo familiare e professionale!” 

“Concludendo possiamo ripeterci le parole di Papa Leone: siamo discepoli di cristo, il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutiamoci gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci per essere un solo popolo sempre in pace”

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