Verbale 2 incontro 3/3/2025

Lunedì 3 marzo 2025 – Consiglio Pastorale Parrocchiale

Dopo la preghiera del Giubileo, viene introdotto il tema della serata; le due proposte di approfondimento inviate ai consiglieri ci aiutano: “Per porre la buona domanda occorre non solo sapere quale è il problema e di cosa occorre parlare, bensì complicare lo sguardo, facendo lo sforzo di ricostruire ciò che sta dietro al problema concreto che si vuole affrontare, i principi con cui confrontarsi, le questioni che si possono raccogliere dalla realtà in cui viviamo”. Maurizio Poletti ci fa un resoconto della Borsa di Studio Vicky, che insieme al Doposcuola e al Centro di Ascolto ci fa una fotografia dei bisogni in Parrocchia: quali sono gli utenti della nostra attività di prossimità? In particolare stranieri, e spesso non cristiani. Egitto, Marocco, Cina, Bangladesh, Filippine, Ecuador, Peru sono alcune delle nazioni di provenienza delle famiglie che si affacciano alla Parrocchia per chiedere aiuto. Marco Bianchi ci aiuta a comprendere in quale situazione economica si trova la parrocchia. Anche qui il testo del secondo contributo inviato ai consiglieri, il verbale dell’incontro di pastorale giovanile del 29 gennaio con Padre Antonio Frison pone il tema degli spazi affittati in parrocchia e della reale situazione economica, per comprendere le necessità. Da ultimo Nello Iacopino, volontario, ci parla del Teatro Parrocchiale, e qui è l’intervento di Padre Antonio a farci riflettere: “Ma riusciamo poi fare tutto come prima? Siamo sicuri di aver bisogno di così tanto? Anche noi abbiamo chiuso un oratorio come pavoniani. Mi hanno chiamato il “becchino”. Cosa dobbiamo lasciare per fare meglio?” E ancora: “Una volta potevamo fare molte cose, molte attività; oggi non possiamo più fare così, dobbiamo “lasciare” delle cose, non siamo più in grado di gestirle. A brescia abbiamo rilanciato l’oratorio chiudendo il teatro. Il teatro è una spesa molto grande. Bisogna fare delle scelte, il costo del teatro è enorme!”

MAURIZIO POLETTI – Nel 2017, anno di avvio dell’iniziativa, un numeroso gruppo di Parrocchiani aveva sottoscritto l’impegno di contribuire al finanziamento dell’iniziativa. Sino al 2021 i versamenti sono arrivati regolarmente sino a superare il ragguardevole importo di 4/mila € annui; cifra notevole oltre le iniziali aspettative.

Il 2022 ha visto un crollo delle contribuzioni che sono scese a 1.820 €, importo insufficiente a coprire le borse assegnate, anche perché, nel frattempo, erano venuti meno anche i contributi che QuBi ci aveva beneficiato per due bienni con quattro borse di studio annuali.

Perdurando tale situazione saremmo stati costretti, con grande imbarazzo e mortificazione, a dover escludere qualche borsista.

Nel 2023 due iniziative hanno risollevato la situazione tanto da riportare gli introiti a 5/mila €.

La prima in ambito Parrocchiale con l’iniziativa “apericena” che ha dato un buon risultato immediato, sia di partecipazione che di raccolta fondi, con un discreto seguito col rilancio delle contribuzioni periodiche.

La seconda promossa dall’Assemblea Sinodale Diocesana che ci ha beneficiato con una raccolta di fondi dedicata.

Il 2024 ha registrato entrate per 3.600 € che, unitamente all’avanzo dell’anno precedente, hanno consentito l’erogazione di 12 borse di studio (10 per studenti delle superiori e 2 universitari) con un avanzo di 3.200 € per affrontare il prossimo anno.

Entro la fine del corrente anno scolastico la Commissione ha intenzione di proporre una nuova iniziativa per tenere vivo il ricordo di Vicky e sollecitare la Comunità.
Da segnalare infine che entro l’estate, quindi in anticipo rispetto ai tempi previsti dal corso, Alyssia Servanez (la figlia minore di Vicky) ha in programma di laurearsi.

Inoltre Maurizio propone di rimuovere le riserve espresse nel 2017 in sede di avvio della “Borsa di Studio Vicky” con il riconoscimento formale dell’iniziativa come attività Parrocchiale a tutti gli effetti e la nomina della Commissione formata dai quattro Parrocchiani che hanno promosso l’attività: Maria Rosa, Paolo, Maurizio e Roberto a cui successivamente si è aggiunta, a pieno titolo, Erika.

Quanto sopra a seguito dell’apprezzata attività svolta nei sette anni di vita con riconoscimento da parte sia di varie Istituzioni, che dello stesso CPP.

Paola: Le risorse del progetto Qubi possono essere utilizzate per l’acquisto di libri e materiale scolastico, quindi potrebbero servire ad aumentare il numero dei destinatari. In questo caso la spesa non andrebbe sostenuta dalla parrocchia ma dal capofila del Tavolo Qubi Dergano

La proposta viene approvata all’unanimità

MARCO BIANCHI –  A fine febbraio 2025 abbiamo chiuso il bilancio 2024 della Parrocchia. 

Negli ultimi anni gli immobili della parrocchia, come sappiamo con più di 60 anni di vita, hanno avuto la necessità di importanti interventi di riqualificazione. 

Per ridonare alla comunità uno spazio importante è stata intrapresa e, dopo non poche difficoltà, quasi giunta a conclusione la riqualificazione del teatro che potrà così tornare ad operare ed essere fruito come la comunità riterrà più opportuno. 

Nel bel mezzo del protrarsi dei lavori del teatro siamo stati tutti travolti dall’ondata Covid, con tutte le conseguenze del caso, operative ed economiche, con impegni extra richiesti per normative inasprite a seguito della pandemia, con entrate pressochè azzerate. 

In concomitanza, come se non bastasse e imprevisto nei tempi, abbiamo dovuto sostenere un altro importante intervento dovendo riqualificare la centrale termica ancora a gasolio. 

Con un’oculata dilazione nella realizzazione dei lavori e relativi pagamenti siamo riusciti a far fronte quasi integralmente ai gravosi impegni assunti, cautelandoci con la possibilità di accedere a forme di finanziamento. 

Le casse della Parrocchia, infatti, si erano totalmente azzerate. 

Ora la situazione, seppur in presenza di debiti residui per le ultime code di pagamenti, ci vede in miglioramento. 

Cogliendo anche dove possibile il beneficio di contributi non ricorrenti dagli enti del territorio, le entrate complessive 2024 (pur evidenziando una riduzione di entrate dalle collette domenicali durante le S. Messe da mettere in evidenza) sono state in grado di sostenere interamente le spese sostenute. 

Grazie ad entrate extra da affitto degli spazi e immobili siamo stati in grado di tornare ad avere una piccola disponibilità (al netto di debiti ancora da onorare), necessaria per le esigenze della comunità, consapevoli comunque che immobili risalenti agli anni 50 necessitano, giocoforza, di interventi di manutenzione. 

NELLO IACOPINO – Brevemente mi presento affinchè tutti possano avere idea del perché io che non faccio parte di nessuna commissione, che non partecipo alle funzioni religiose, ho un ruolo nell’ambito della parrocchia. La mia prima apparizione nel teatro PAVONI è avvenuta nel 1963. Facevo parte di una c.t. (maschile)  di santa Maria Incoronata. Non ricordo come è perché abbiamo avuto l’opportunità di venire al Pavoni a rappresentare “la zia di Carlo”. Nel 1967 ho chiesto al regista Giancarlo Monticelli se potevo entrare nella compagnia teatrale che operava al Pavoni. Questa esperienza è durata fino al 1973. Nel 1971 è stato celebrato da padre Severino Medici il mio matrimonio. Nel 2004 sono arrivato al Pavoni con la compagnia Bovisa Teatro e nel 2010 risposi “SI” a Giulio Montemerli che chiedeva un aiuto per la gestione del teatro. Nel 2014 Giulio mi dice: “te la senti ad andare avanti da solo”. Così diventai il responsabile del teatro. 

Sono un volontario, non percepisco alcun compenso dalla parrocchia.

Condurre il teatro vuol dire impegnarsi sulla parte burocratica  (contatti con i richiedenti il teatro, gestione economica, siae ecc.) e sulla parte tecnica (pulizie, rotazione sacchi rifiuti, luci, fonico, manutenzioni, materiali pulizia e manutenzioni ecc.). Ce l’esigenza di far fronte a spese. Non si può pensare che tutte ricadano sulla parrocchia. 

Teniamo presente che viene richiesta l’IMU, la cifra è da capogiro.

Le bollette per energia elettrica, gas, rifiuti hanno raggiunto cifre abbastanza alte. 

Per chi chiede l’uso del teatro ( si tratti di parrocchiani,  c. t. esterne, scuole o associazioni private) si concordano i tempi di utilizzo.

Il teatro non si affitta. Viene concesso l’uso del teatro. Chi lo usa versa un contributo sotto forma di donazione alla Parrocchia.

A mio giudizio con la ripresa delle attività dovranno essere definiti i contributi

da richiedere.

Ci sono tre persone (sempre a livello di volontari)  che mi aiutano per quanto necessario e per quanto possano Giuseppe Buglione, Nazareno Jamoretti, Valter Marchesoni.

La speranza è che possa riuscire a coinvolgere qualche giovane.

In questo periodo l’uso del teatro viene concesso a chi ne fa richiesta solo  per le prove. Per quello che ne so i lavori sono completati.

Siamo in attesa che il progettista nonché direttore lavori, nonché responsabile per la sicurezza venga a verificare quanto da lui richiesto ed eseguito da fornitore esterno sia completato a regola d’arte.

COMPLICARE LO SGUARDO – confronto tra i consiglieri

Anna: Riguardo alla Caritas, alcune famiglie per 2-3 mesi non si vedono più. Oltre alla distribuzione dei pacchi, dovremmo fare 1 giorno alla settimana o ogni 15 gg. di ascolto dei bisogni. Informo inoltre che Teresa propone di fare la raccolta quaresimale per le necessità dell’Oratorio estivo. 

Paola: non abbiamo il sistema Oscar della caritas che inserisce i dati dei beneficiari, per questo non abbiamo il polso della situazione. Quasi tutte le parrocchie lo utilizzano, permette di avere una mappatura delle famiglie. Non sappiamo se le famiglie usufruiscono anche di altre forme di sostentamento. Tante famiglie vanno su più parrocchie e in diversi municipi, è una sorta di “furbizia”. Noi non abbiamo tante risorse e non lo abbiamo mai implementato. 

Antonio: all’assemblea decanale stiamo affrontando la fragilità della salute. E abbiamo incontrato i responsabili dei centri di ascolto. Alcune parrocchie sono più avanti di noi. Forse potremmo cambiare qualcosa, sono cambiate le esigenze. Ci sono dei sistemi che possono essere utili. Sarebbe il caso che alla fine della messa un laico faccia una richiesta di coinvolgimento ai Parrocchiani, per dare del tempo della sua energia per i bisogni. Il centro di ascolto è un impegno molto semplice, ma bisogna essere lì. Riguardo alla fragilità della salute, abbiamo incontrato i consultori, creando una sorta di rete di risposte alle esigenze di salute. Un elenco di associazioni, di posti dove andare per ricevere un supporto. Abbiamo fatto una indagine.

Padre Giorgio: abbiamo problemi di risorse umane (siamo sempre gli stessi), abbiamo anche problemi di spazi. Eppure… la borsa di studio le altre parrocchie non ce l’hanno e ce la invidiano!

Mac: per quanto riguarda gli spazi credo che l’oratorio abbia bisogno di uno spazio fisso. Possiamo dedicare per 1 anno il bar come spazio fisso per le attività dell’oratorio? Per i ragazzi, ma anche per gli adulti.

Mariarosa: sono favorevole, e ci vuole un controllo adulto. Credo sia importante che ci sia uno spazio che sia “casa” dei ragazzi. Siamo andati a San Paolo per confrontarci sulla pastorale giovanile e lì ad esempio ci sono dei volontari che gestiscono uno spazio merenda. 

Va detto che la parrocchia sosterrà le spese del corso animatori, 6 incontri con una educatrice. Abbiamo avuto 16 iscrizioni, abbiamo deciso di far firmare ai genitori il modulo. Chi non viene non farà l’animatore, vogliamo che questi ragazzi prendano coscienza della responsabilità del servizio. Stanno sistemando la saletta vicino allo studio di MacDonald. Da ultimo ci siamo incontrati con la Comunità Filippina, per cercare di capire come integrare i giovani tra loro, con l’obiettivo a breve della Festa della Comunità. 

Padre Andrea: sarebbe necessario vedere il tutto nel contesto storico. 2 anni fa sarebbe stato difficile accettare questa richiesta di uno spazio fisso per l’oratorio, vista la situazione economica descritta. Gli spazi sono diventati fonte di economia per i bisogni della parrocchia. Ora la Parrocchia ha superato questo momento critico; a questo punto sarebbe utile continuare ad affittare, ma decidendo di dedicare uno spazio fisso dell’incontro: giovani, adulti, eccetera.

Paola: Stiamo preparando il Bando Porte Aperte, in collaborazione con la ASD con Sacro Volto. Potrebbe essere un ingresso di risorse per fare attività.

Carla: dobbiamo trovare nuove formule. Io ho in mente le famiglie, l’iniziazione cristiana. Mi piacerebbe contattare queste famiglie per proporre una domenica al mese di gioco per i ragazzini. Vorrei lanciare per le famiglie l’idea di fare due volte all’anno una giornata di cammino, una gita. E il modo per conoscerci meglio; abbiamo bisogno di momenti informali. Un bel clima dà risorse ed energie nuove.

Padre Pietro: ci sono stati anni in cui gli spazi non bastavano. La scuola Mandelli ora usufruisce dei nostri spazi. A me sembra che lasciare gli spazi vuoti non valga la pena. Bisognerebbe davvero se ci sono persone che hanno bisogno di questi spazi. 

Anna: riguardo allo spazio che diceva Mac, mi sembra molto importante definire questo aspetto. Avere uno spazio dedicato permette di controllare meglio, e di educare e far rispettare delle regole. Abbiamo svuotato una parte del Bar. Inoltre vengano messe sul bollettino e comunicate le cose che discutiamo e su cui ci confrontiamo, come si sta facendo.

Terminato il confronto tra noi.

Padre Giorgio ci richiama all’aspetto spirituale. Preoccupa lo svuotamento delle messe, del catechismo.  Abbiamo fatto un bell’incontro a Monza nella proposta per il giubileo dei ragazzi, con tante persone e ragazzi. Ma poi la domenica successiva non c’era nessuno dei ragazzi alla Messa.

Dobbiamo essere realisti: i giovani non c’erano più, e non venivano più gli adulti. Venivamo da anni difficili. Ecco perché abbiamo cercato di mettere a frutto gli spazi. Se ricordate avevamo detto che lo spazio ex-bar poteva diventare una sala multiuso.

Il salone oratorio invece non è sempre disponibile; viene utilizzato da diverse attività, in particolare sportive dell’associazione sportiva ASD Arcobaleno del nostro oratorio. Una volta il bar era stracolmo di persone, ora non più. Rischiamo di non ricordarci la storia.

QUARESIMA e IMPEGNI

Inizia domenica prossima. 11-12-13 marzo, vengono predicati gli esercizi quaresimali alla città di Milano, presso san Carlo al corso. Vengono inviati in streaming e li vedremo insieme qui in salone oratorio. Negli scorsi anni eravamo davvero pochi. Fare un po’ di comunità non fa male. 12 coppie di fidanzati. 

Giubileo Parrocchiale. Pellegrinaggio dagli Oblati a Rho del 6 aprile. Siamo a buon punto con il pullman. Vorrei anche portare in qualche luogo dove c’è la sofferenza, come momento giubilare. L’adulto deve prendersi in mano la sua vita, e la sua parte spirituale. 

10 aprile alle 21 Meditazione sulla passione di Gesù, con la regia di Giancarlo Monticelli.

Sabato 12 aprile Barbara Marchica tiene un mini-ritiro sulla quaresima dalle 15 alle 18 per vivere bene la settimana autentica.

14 aprile: in serata lunedì santo, confessione comunitaria che l’arcivescovo propone in Duomo. Avviata lo scorso anno.

Via crucis tutti i venerdì di quaresima. Se possibile presenteremo una particolare attenzione alle confessioni.

Vorrei ritornare a Vboldone, è stato un momento bello, anche se eravamo davvero in pochi 

Riguardo alla Quuaresima di carità, dobbiamo precisare bene la proposta.

Roberto Tamborini, nostro parrocchiano e docente di Economia politica, si propone di animare una riflessione/incontro sui temi dello scacchiere mondiale, guerra e pace oggi. La proponiamo una sera.

10 maggio, sabato sera. Dialoghi con Giobbe, regia di Sandro Boscaro, con Gualtiero Colombo.

Antonio: nell’atrio c’è il DAE, dispositivo defibrillatore. Quando lo si acquista ci deve essere un responsabile della sicurezza. Di questo apparecchio e della capacità di farlo funzionare. Questo apparecchio viene controllato. Ci sono dei referenti/responsabili?. E un apparecchio che quando si usa deve funzionare, perché salva le vite. Gli operatori devono essere formati; sono disponibile per fare un corso a chi è interessato.

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